Nasce la Calcolatrice dei diritti. Si tratta di un software innovativo che il sindacato dei pensionati Cgil della Lombardia mette a disposizione di tutti, iscritti e non iscritti, per controllare prestazioni statali e regionali. Come funziona? Il programma informatico analizza ben sessanta prestazioni e verifica se i cittadini ne abbiano diritto oppure no.
Basta portare con sé il proprio Isee o la dichiarazione dei redditi o, se si è pensionati, il cedolino della pensione (ObisM). A tutto il resto ci pensano i volontari del sindacato, che hanno già fatto recuperare ingenti somme a centinaia di persone o, in altri casi, le hanno messe in condizione di poter usufruire di servizi di cui, pur avendone diritto, non si era usufruito prima.
Vincenzo Bevilacqua, funzionario dello Spi Cgil Lombardia responsabile della calcolatrice dei diritti, spiega come “la calcolatrice permetta di fare una vera e propria analisi socio-economica di una persona e di verificarne i diritti, nazionali e regionali”. Sono tantissimi gli ambiti che il sistema è in grado di prendere in considerazione. Casa, bonus affitti, agevolazioni fiscali, canone rai, esenzioni ticket sanitario, aiuti alle famiglie come asili nidi o bonus a genitori separati. E ancora, quattordicesima sulla pensione, assegno sociale, prestazioni invalidi, reddito di cittadinanza, naspi e molto altro ancora. “Le persone rispondono alle nostre domande e noi in poco tempo arriviamo al risultato”, prosegue Bevilacqua.
La calcolatrice dei diritti è totalmente gratuita ed è uno dei servizi erogati dallo sportello sociale, dove il sindacato pensionati Cgil accoglie le richieste e le domande dei cittadini, le mappa e ne tiene conto nell’azione di contrattazione con le istituzioni locali.
“Lo sportello sociale ha tante valenze”, spiega Valerio Zanolla che per lo Spi Cgil Lombardia è segretario generale. “Aiuta i nostri iscritti a beneficiare dei diritti e aiuta noi del sindacato anche ad avere dati veri della situazione economica e sociale dei cittadini. In questo modo noi possiamo conoscere situazioni reali e bisogni reali, e così possiamo costruire le nostre piattaforme e avanzare le nostre richieste”.
Un modo insomma anche per controllare se la Regione, per esempio, fornisce le risposte adeguate ai bisogni dei cittadini. “Capita che la Regione promuova una misura a sostegno dei cittadini, poi però scopriamo che non viene messa in pratica e che sono in pochi a beneficiarne. La calcolatrice serve dunque anche a noi per monitorare in che modo vengono spese le risorse”, aggiunge Zanolla. “Lo sportello sociale può incrociare i diritti delle persone e i carichi familiari e il reddito”, conclude il segretario generale. “Non è solo un servizio ma vera attività politica che ci fa conoscere meglio la realtà per dare risposte migliori ai cittadini”.